Blogpost: Affrontiamo quattro miti comuni sulla riduzione del danno
Questo è un post sul blog scritto da Khary Rigg e Steven Proctor:
Gli Stati Uniti sono stati storicamente resistenti a sostenere programmi di riduzione del danno per le persone che fanno uso di droghe. Mentre alcuni si oppongono agli approcci di riduzione del danno per motivi ideologici – cioè, l'astinenza è l'unico modo, l'uso di droghe è immorale – la maggior parte rifiuta interventi come programmi di scambio di siringhe e farmaci di mantenimento basati su miti comunemente ritenuti.
Nonostante siano disponibili considerevoli prove di ricerca per dissipare tali miti, la confusione sulle comuni strategie di riduzione del danno è ostinatamente persistita nella popolazione più ampia, impedendo loro di diventare mainstream.
Il recente interesse pubblico nel trovare soluzioni innovative alla crisi di overdose coinvolta negli oppioidi offre l'opportunità di rivisitare idee sbagliate di lunga data. I responsabili politici devono ai loro elettori basare le loro decisioni su quali interventi sostenere sulle migliori prove disponibili.
Mentre molti riduzionisti del danno degli Stati Uniti stanno oggi sostenendo approcci "radicali" che hanno anche dimostrato efficacia, come spazi di consumo più sicuri e trattamento assistito da eroina, è importante ricordare che gran parte della popolazione più ampia non è ancora lì, anche con più forme "vaniglia" di riduzione del danno.
Data la gravità della crisi attuale, una discussione che aiuti a sfatare o almeno a portare chiarezza a miti come quelli qui sotto non può che essere preziosa.