Il ruolo dei recettori dell'adenosina nella dipendenza da psicostimolanti
I recettori dell'adenosina (AR) sono una famiglia di recettori accoppiati a proteine G, composta da quattro membri, denominati recettori A1, A2A, A2B e A3 , ampiamente distribuiti in quasi tutti i tessuti e gli organi del corpo umano. Ad oggi, sono noti per partecipare a una grande varietà di risposte fisiopatologiche, che includono vasodilatazione, dolore e infiammazione. In particolare, nel sistema nervoso centrale (SNC), l'adenosina agisce come neuromodulatore, esercitando diverse funzioni a seconda del tipo di AR e della conseguente segnalazione cellulare coinvolta. In termini di vie molecolari e secondi messaggeri coinvolti, i recettori A1 e A3 inibiscono l'adenilil ciclasi (AC), attraverso le proteine Gi/o , mentre i recettori A2A e A2B la stimolano attraverso le proteine Gs. Nel SNC, i recettori A1 sono ampiamente distribuiti nella corteccia, nell'ippocampo e nel cervelletto, i recettori A2A sono localizzati principalmente nello striato e nel bulbo olfattivo, mentre i recettori A2B e A3 si trovano a bassi livelli di espressione. Inoltre, le AR sono in grado di formare eteromeri, sia tra loro (ad esempio, A1 / A2A), sia con altri sottotipi (ad esempio, A2A / D2), aprendo tutta una serie di possibilità nel campo della farmacologia dell'AR. Al giorno d'oggi, sappiamo che l'adenosina, agendo sui recettori A1 e A2A dell'adenosina, è nota per modulare antagonisticamente la neurotrasmissione dopaminergica e quindi i sistemi di ricompensa, essendo recettori A1 colocalizzati in complessi eteromerici con recettori D1 e recettori A2A con recettori D2.
Questa revisione documenta lo stato attuale delle conoscenze sul contributo dell'AR, in particolare A1 e A2A, agli effetti mediati dagli psicostimolanti, tra cui l'attività locomotoria, la discriminazione, la ricerca e la ricompensa, e discute la loro rilevanza terapeutica per la dipendenza da psicostimolanti. Gli studi presentati in questa revisione rafforzano il potenziale degli agonisti A1 come strategia efficace per contrastare gli effetti indotti da psicostimolanti. Inoltre, diversi dati sperimentali supportano l'ipotesi che gli eterodimeri A2A/D2 siano in parte responsabili degli effetti psicomotori e rinforzanti delle droghe psicostimolanti, come la cocaina e l'anfetamina, e che la stimolazione del recettore A2A sia proposta come potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento della tossicodipendenza. L'analisi complessiva dei dati presentati fornisce la prova che la modulazione eccitatoria dei recettori A1 e A2A costituisce uno strumento promettente per contrastare la dipendenza da psicostimolanti.