Un ulteriore sguardo agli interventi terapeutici per i tentativi di suicidio e l'autolesionismo negli adolescenti: una revisione sistematica aggiornata degli studi randomizzati controllati
Sfondo: I tentativi di suicidio (SA) e altri tipi di autolesionismo (SH) sono forti predittori di morte per suicidio negli adolescenti, sottolineando la necessità di indagare interventi terapeutici nella riduzione di questi e altri sintomi. Abbiamo condotto una revisione sistematica aggiornata degli studi randomizzati controllati (RCT) dal nostro precedente studio riportando interventi terapeutici efficaci nel ridurre la SH, inclusa la SA, esplorando ulteriormente la riduzione dell'ideazione suicidaria (SI) e dei sintomi depressivi (DS).
Metodo: Una ricerca sistematica della letteratura è stata condotta su OVID Medline, psycINFO, PubMed, EMBASE e Cochrane Library dal primo articolo disponibile al 22 ottobre 2017, con particolare attenzione agli RCT che valutano gli interventi terapeutici nella riduzione dell'autolesionismo. I termini di ricerca includevano comportamento autolesionistico; automutilazione; suicidio, tentato; suicidio; overdose di droga.
Risultati: La nostra ricerca ha identificato 1.348 articoli, di cui 743 idonei per la revisione, per un totale di 21 studi che soddisfacevano criteri di inclusione predeterminati. Diciotto interventi terapeutici unici sono stati identificati tra tutti gli studi, stratificati da interventi guidati dall'individuo, socialmente guidati e misti, di cui 5 studi hanno trovato un effetto significativo per gli esiti primari di autolesionismo e tentativi di suicidio (31,3%), e 5 studi hanno trovato un effetto significativo per gli esiti secondari di ideazione suicidaria e sintomi depressivi (29,4%) per l'intervento terapeutico rispetto al trattamento come al solito. Collassando attraverso diverse varianti della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e classificando la terapia comportamentale dialettica per adolescenti (DBT-A) come un tipo di CBT, la CBT è l'unico intervento con un impatto positivo replicato sulla riduzione dell'autolesionismo negli adolescenti.
Conclusione: Mentre la maggior parte degli studi non è stata in grado di determinare l'efficacia degli interventi terapeutici sia per gli esiti primari che secondari, la nostra revisione sistematica suggerisce che i processi individuali autoguidati e socialmente guidati sembravano mostrare la più grande promessa per ridurre i tentativi di suicidio, con benefici di approcci combinati autoguidati e sistemi per ridurre l'autolesionismo generale. Ulteriori RCT di tutte le categorie di intervento sono necessari per affrontare l'eterogeneità clinica ed eziologica del comportamento suicidario negli adolescenti, in particolare l'ideazione suicidaria e i sintomi depressivi.